Erosione alla Sentina: primo passo

“Tornerò a metà settembre con i tecnici regionali per effettuare un sopralluogo e per studiare una possibile soluzione”. Ce lo aveva promesso ad inizio agosto, quando è venuto alla festa della Sentina, ed è stato di parola. Venerdì 15 settembre infatti l’assessore regionale Gianluca Carrabs (delega per la difesa delle coste) è tornato alla Sentina con un nutrito gruppo di ingegneri esperti di erosione marina per trovare una soluzione eco-compatibile al fenomeno che interessa la zona della riserva naturale. C’erano anche il sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari, l’assessore all’ambiente Paolo Canducci, il consigliere comunale Andrea Marinucci, il responsabile del comune per la protezione civile Fausto Mozzoni, il presidente del comitato di indirizzo per la riserva Pietro D’Angelo insieme al consigliere Pino Marcucci e come detto, diversi tecnici regionali e comunali. Naturalmente c’eravamo noi dell’Associazione Sentina che li abbiamo condotti in spiaggia per fargli vedere il livello ormai insostenibile dell’erosione.

Tecnici in azioneIl gruppo si è fermato in particolare nell’area antistante la torre sul porto (la casa di Olivo), il casolare più antico della sentina (1543) e tutti hanno potuto constatare quanto ormai il mare gli sia arrivato vicino. Diverse le ipotesi di intervento avanzate, dalle scogliere al ripascimento della sabbia e pare che sia stata proprio quest’ultima ad avere la maggiore attenzione dato che le scogliere, oltre a provocare un impatto visivo poco gradevole, potrebbero alterare il delicato equilibrio biologico (ricordiamo che l’area antistante la Sentina è oggetto del costituendo parco marino). La parola ora passa ai politici che devono commissionare uno studio preliminare di fattibilità e valutare i relativi costi.

Per quanto ci riguarda, come Associazione Sentina siamo molto soddisfatti di aver contribuito a smuovere finalmente, dopo anni di chiacchiere a vuoto, il complicato meccanismo che dovrebbe portare ad un intervento di protezione della costa dall’avanzata del mare. Studi recenti parlano di un arretramento della linea di costa, nella zona Sentina, di circa 170 metri negli ultimi quarant’anni, ma i nostri anziani ci raccontano che “ai loro tempi” il mare era molto, ma molto più indietro. Proteggere la riserva della Sentina dall’erosione marina è stato fin dalla prima ora un nostro cavallo di battaglia (vedi il programma dell’associazione) perché siamo convinti che non ci potrà essere uno sviluppo virtuoso della riserva se non pensiamo anche a proteggerla dal mare.
Il primo passo è stato mosso, speriamo ne seguano altri e veloci.

 

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