In mezzo scorre il mare

Non ci sono dubbi,il problema più grande della Riserva naturale Sentina è l’erosione.

Il 16 settembre 2006 pubblicammo su questo sito un articolo dal titolo “Erosione alla Sentina: primo passo” in cui esprimevamo la nostra soddisfazione perché eravamo finalmente riusciti a coinvolgere le più alte cariche regionali sul tema dell’erosione.

Da quel giorno sono stati fatti alcuni passi avanti, ad esempio è stato avviato uno studio dell’ICRAM (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) che dovrebbe dare a breve il proprio parere ed indicare la via migliore (per migliore si intende quella più efficace compatibilmente con lo status di riserva) per combattere il fenomeno.

Erosione e neve Purtroppo, da quel giorno, anche il mare ha fatto passi avanti e in attesa che qualcuno decida cosa fare ha divorato un’altra ventina di metri di duna.

Se andate alla foce del fosso collettore, al confine Nord della Riserva, noterete come gli scogli (in realtà i resti della vecchia rete fognaria) che quest’estate erano appena lambiti dall’acqua siano ormai abbondantemente dentro il mare. Il tratto di terreno dove si appoggiano coloro che praticano il kitesurfing è stato eroso vistosamente, tra poco dovranno lasciare i loro zaini dentro al campo sportivo Ciarrocchi.

Leggiamo in questi giorni sui quotidiani locali che presto saranno avviate le opere di sistemazione della scogliera, ossia uno spostamento degli scogli verso il largo per garantire una spiaggia più ampia e quindi uno sviluppo maggiore del turismo estivo.

Viene da chiedersi: ma la Riserva della Sentina rientra tra le cose da valorizzare e sviluppare o deve essere lasciata senza protezione alcuna, perché tutto sommato non ci sono interessi economici?

Se è così, e qualcuno lo deve dire chiaramente, diventa imbarazzante continuare a parlare di sviluppo della Riserva Sentina quando, ogni anno, ne perdiamo un ettaro.

Chiunque dotato di buon senso si chiederebbe se conviene investire soldi e risorse senza pensare prima a come proteggere l’investimento. Ha senso progettare la ricostituzione degli antichi laghetti, lo sviluppo di piste ciclabili, un museo alla Torre sul Porto se tra dieci anni il mare avrà inghiottito altri cento metri di costa? E tra venti, cento ancora.

Martinsicuro ha il suo bel “pennello” sul Tronto e si assicura la protezione delle correnti, duecento metri a Nord dalla riserva si stanno per rinforzare le scogliere, e in mezzo?
“In mezzo scorre il fiume”, recita il titolo di un bel film di Redford.

Alla Sentina potremo dire: “in mezzo scorre il mare”.

 

 

One response

  1. porto1 says:


    vorrei solo segnalare un post sul forum “ilcuoredisbt” che commenta l’articolo

    http://www.ilcuoredisbt.it/index.php?option=com_fireboard&Itemid=26&func=view&catid=10&id=3855#3855